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mercoledì 30 maggio 2012

IDENTITIES 2.0 | La fotografia di David Prando riflette sulla duplice natura di ogni essere umano.

Interessante progetto fotografico "IDENTITIES 2.0" di David Prando che è stato selezionato e sarà presentato in esclusiva a luglio 2012, a Palazzo Fogazzaro a Schio durante il PULSART FESTIVAL.
Sono opere, realizzate in formato digitale come "unico scatto" (non vi sono sovrapposizioni di più scatti) vedono rappresentati dei soggetti presi frontalmente, come in una fototessera.
I modelli sono stati truccati dalla mia make up artist su mio suggerimento per creare un effetto di sdoppiamento fisico e psicologico.

Con questa serie di fotografie, l’artista va ad esplorare le innumerevoli contraddizioni presenti nella società contemporanea, dove bellezza e violenza, vecchiaia e giovinezza, naturalezza e artificialità,  ricerca della perfezione fisica e abbandono della cura del corpo, vanno a completare un quadro ormai fin troppo chiaro presente nel  Mondo in cui viviamo.
Il messaggio contenuto in ogni opera pone dei quesiti su come realmente percepiamo il nostro aspetto e quello di chi abbiamo di fronte: Un uomo che non riesce a separarsi dal suo lato fanciullesco e cerca in ogni modo di rimanere "eterno"; una top model che nasconde un lato "violentato" dallo show business;  una giovane ragazza che nasconde la sua vera pelle per poter sembrare perfetta, patinata; un giovane ragazzo che vive in senso dicotomico  la figura del "Don Giovanni" e del perdente; un giovane efebo alla ricerca della sua identità sessuale.





A conclusione di questa serie, l’artista ha deciso di porre un suo autoritratto, che a prima vista potrebbe sembrare nient'altro che uno scatto semplice, realizzato senza artifizi o trucchi, come invece vediamo chiaramente nelle altre opere. Si tratta invece dell'unica post produzione poiché rappresenta "l'artista" solo dal suo lato sinistro posto in senso speculare. La parte sinistra del corpo, a lui cara poiché si tratta della parte con cui fotografa (è mancino di occhio), viene sdoppiata e riflessa creando un'immagine "di doppio", come nelle altre foto, e perciò diversa, destabilizzante.



David ha deciso di mettersi in gioco cercando di spiazzare lo spettatore ponendo se stesso al centro di questo universo che ha creato per denunciare che nulla in apparenza è ciò che realmente vediamo superficialmente guardando un ritratto, ma che ogni essere umano nasconde in sé una duplice natura consapevolmente o inconsapevolmente manifestata.

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