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venerdì 10 giugno 2016

“I Luoghi del Tempo sospeso - I mille volti di Scicli”. Un video per promuovere la città più bella del mondo.


Scicli, nella descrizione che ne dà Vinicio Capossela, è una sorta di clessidra in cui il tempo sembra essere sospeso e molte cose risultato essere al contrario dell’ordinario: dal Cristo in Gonnella alla Madonna Guerriera, dal Cristo da corsa alla sua conformazione all’interno di una valle, sormontata da tre colline, quando di solito una città si edifica sulle alture stesse.
Insomma, un luogo paradossale, unico, il cui fascino ha sempre incantato visitatori da ogni angolo del mondo.
E dalla volontà di offrire un prodotto di marketing territoriale immediatamente fruibile con un click da parte di chiunque nel mondo, è nato il progetto “I Luoghi del Tempo sospeso”, ideato da Casatrentatre e da FARM comunicazione. Un docuspot presente su Youtube, un biglietto da visita che vuole essere la sintesi delle emozioni, della storia, delle tradizioni, dei volti, della fede che animano questo luogo incantato.
Il progetto, realizzato in collaborazione con il Club Unesco, si articola attraverso due strumenti importantissimi offerti dal mondo della comunicazione: un docuspot (video marketing) e un testo (copywriting e marketing territoriale). Il primo verrà veicolato attraverso la piattoforma di Youtube e la diffusione sui social, il secondo attraverso brochure, testate giornalistiche e il web in generale.
Il video è prodotto da Banca Agricola Popolare di Ragusa, FARM comunicazione, Casatrentatre ed è stato realizzato grazie al contributo di Candiano Cremeria, Emporio degli Animali – City, Conad Gentile, Boutique Scic.li, Conte Ruggero B&B, Quam, Pmi Sicilia, Pata Pata, Millennium, Sicilia Ospitalità Diffusa, Osteria Tre Colli. Media Partner: SiciliaPress.
“Il nostro intento è quello di omaggiare Scicli offrendo un prodotto che sarà fruibile gratuitamente da tutti”, dichiarano Stefano Sgarlata e Andrea Errera, registi del video. “C’è troppo poco di serio e professionale sul web relativamente alla nostra città. Speriamo di aver offerto un prodotto all’altezza delle aspettative di un luogo che si proietta verso il mondo”.
“Nell’era delle auto-comunicazioni di massa occorre mettere sul web contenuti ideati e costruiti da professionisti, non si può delegare tutto ad approssimazione e dilettantismo”, aggiungono Bartolo Lorefice e Paolo Cirica di FARM comunicazione, che hanno curato il copywriting, l’ideazione e il coordinamento del progetto. “Crediamo di aver realizzato insieme a Casatrentatre un prodotto che, crediamo, almeno sufficiente di marketing territoriale. Siamo sicuri che verrà apprezzato dai turisti di tutto il mondo”.

IL TESTO
I Luoghi del Tempo sospeso, i Mille Volti di Scicli
Scicli, nella descrizione che ne dà Vinicio Capossela, è una sorta di clessidra in cui il tempo sembra essere sospeso e molte cose risultato essere al contrario dell’ordinario: dal Cristo in Gonnella alla Madonna Guerriera, dal Cristo da corsa alla sua conformazione all’interno di una valle, sormontata da tre colline, quando di solito una città si edifica sulle alture stesse.
Insomma, un luogo paradossale, unico, il cui fascino ha sempre incantato visitatori da ogni angolo del mondo.
Tra le vittime più celebri di questa sorta di Mal d’Africa, Pier Paolo Pasolini ed Elio Vittorini. Quest’ultimo, in un suo celebre passo de Le città del mondo, fa dire ad un personaggio che, forse, essa è la più bella tra tutte le città del mondo.
Visitare Scicli significa immergersi in un viaggio sensoriale eclettico, composito, stratificato. Un muoversi tra angoli sontuosamente barocchi, viuzze e salite medievali, quartieri arabi, volti mediterranei.
Un paese che sembra la somma di cento paesi racchiusi in una sorta di grande scatola cinese, forse per una singolare malìa del paesaggio sull'immaginazione.
Piccola città costiera dell’estrema punta meridionale della Sicilia, è perla tra le perle barocche in un Val di Noto dichiarato Bene dell’Umanità dall’Unesco. Da qualsiasi angolo la si inizi a visitare, si viene subito travolti da mostruosi mascheroni di pietra, da chiese che si impongono all’attenzione, da giochi cromatici e geometrie che si intersecano tra di essi, componendo un magnifico effetto d’insieme dal potere quasi magico ed ipnotico. Scicli è stata, per molto tempo, come una bella donna timida che ha concesso le sue grazie a pochi.
Poi, a partire da un certo momento, le sue bellezze sono state condivise con il mondo, grazie alla celeberrima serie televisiva, Il Commissario Montalbano, che ha fatto di Scicli la sua Vigata, sede del commissariato e location per la maggior parte delle scene.
Scicli è un paesino nascosto dentro una valle che guarda il mare, cinta da morbide e pallide colline che la attorniano. Circa 27mila anime, è attraversata da una lunga primavera che perdura, spesso, da aprile a ottobre, in una lunga estate mediterranea.
Oltre al ricchissimo centro storico, esplosione di giochi prospettici, di rientranze e sporgenze, di palazzi nobiliari e chiese, ad arricchire il fascino e la bellezza di Scicli è la sua costa: 18 chilometri di spiagge bianche con sabbia finissima e un mare cristallino, con lidi, piccole spiagge e scogliere che si alternano in questo grande balcone naturale sul Mare Nostrum.
La gastronomia locale è un’altra eccellenza, vera carta d’identità della città, in cui ricette arabe si mischiano con elementi ispanici, normanni, greci. Una grande caponata di sapori, con ricette antiche e semplici, in cui il miele incontra la mandorla, la cipolla, i capperi, la carne, in rielaborazioni estrose e speziate.
Tra i tanti e ricchi piatti che meriterebbero di essere citati, accenniamo solo ad uno in particolare, le “mpanate”: enormi pasticci di pasta ripieni di riso, patate, carne, verdure, capperi. Palese la parentela con las impanadas, piatto tipico della cucina spagnola.
Ed è così che cala il sipario su questa nostra suggestione sulla città dai mille volti, in cui il tempo sembra essere sospeso, in cui tutto si fa con una lentezza che sublima le azioni, rendendole teatrali, in quel grande teatro all’aperto che è la città degli Emiri e dei capi Normanni, della Madonna delle Milizie, delle Teste di Turco che si mangiano.
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