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martedì 5 dicembre 2017

ODE A TINA: OMAGGIO ALLA MODOTTI NEL TEATRO PASOLINI DI CASARSA IL 14 DICEMBRE.

Il mito di Tina Modotti, la fotografa e attrice friulana che conquistò con la sua arte l’America d’inizio Novecento, rivive a Casarsa della Delizia il 14 dicembre con lo spettacolo “Ode a Tina”, in scena al teatro comunale Pier Paolo Pasolini alle 21.00 all’interno della rassegna di prosa dell’Ert in collaborazione con il Comune. Un progetto della Corale Polifonica di Montereale Valcellina che oltre alla piece per la regia di Ferruccio Merisi, proporrà in quella serata altre due iniziative culturali: nel foyer del teatro la mostra fotografica dal titolo “Tinissima a nostra immagine” realizzata dal Circolo fotografico L’Immagine di Maniago e la presentazione del libro che raccoglie varie testimonianze della vita di Tina Modotti scritte appositamente da vari studiosi nonché funge da catalogo sia per lo spettacolo che per la mostra. 

“Immensa e passionale è stata la vita di Tina Modotti - spiega Gianni De Pol  responsabile della produzione -: friulana di nascita e cittadina del mondo, ha incarnato nella sua vita una delle possibili prospettive di libertà nonché di realizzazione della donna nell’era moderna. Povera eppure ricca di doti fisiche e mentali, provinciale e cittadina del mondo, emigrante e conquistadora, libertina e disciplinata, artista e donna comune, anarchica e politica, appassionata ed ambigua, sincera e giocatrice: in queste molteplici dialettiche il suo destino, di volta in volta fortunato o beffardo, resta maggiore delle sue pur notevoli opere fotografiche o epistolari”. 
 
 
A questo destino la Corale Polifonica di Montereale Valcellina ha dedicato un’ode, ovvero una composizione poetica complessa, con più registri e ritmi, in cui anche le parti di teatro d’attore sono tessere organiche di un mosaico di atmosfere e di emozioni, grazie alla rilettura dei testi  della  sua  vita, effettuata dal drammaturgo Horacio Almada, con l’essenziale apporto dello studioso Gianni Pignat e del citato regista Ferruccio Merisi i quali hanno ridisegnato l’enigma di quella vita lasciando queste contraddizioni vera, esemplare, a cavallo di un onda di svolta della civiltà. In sintonia con la drammaturgia il maestro Maurizio Baldin ha ideato una colonna musicale del tutto originale che trova in buona parte ispirazione dalla tradizione messicana.   

Lo spettacolo vede come interpreti principali Marta Riservato nel ruolo di Tina Modotti, Max Bazzana, Stefano Ferrando. Cantanti solisti sono Gina Ianni e Rodolfo Vitale. Orchestrali Maurizio Baldin, Lucia Clonfero, Josè Gutierrez, Fabio Serafini, Romano Todesco, ai quali si aggiungono i cantori della Corale Polifonica di Montereale Valcellina. 
 
 
Scheda della piece. Lo spettacolo dal taglio fine ed equilibrato e con la scelta dei colori “bianco e nero” da il senso di partecipare alla storia attraverso una specie di fotografia parlante o cantante. Un racconto dal fermo immagine alle volte in positivo ed alle volte in negativo come per esempio quando si vedono la falce ed il martello di colore bianco che vanno a sembrare strumenti direttamente collegati alla pace, avendo già superato la lotta. Il colore rosso della rosa dai petali delicati ad un certo punto ha dovuto per forza rivelarsi per testimoniare e imprimere la passione e l’ideologia politica che ha contraddistinto la vita di Tina Modotti, vissuta fino alla fine dei suoi giorni e trova conclusione ideale anche nella finzione teatrale, dove gli interpreti si lasciano prendere da vera emozione  al passaggio del corpo morto di Tina portato a spalla in un ultimo tributo che trascina anche il pubblico presente in un unico sincero applauso.

Tina Modotti. La leggenda di una donna e di un'artista emancipata. Nata a Udine nel 1896 e morta a Città del Messico nel 1942, Tina Modotti ha una storia che merita di essere raccontata e conosciuta, dopo che, per tanti anni in Italia, è stata celata dietro un velo d'oblio a causa del suo impegno civile e dell'attività sociale e politica, letta come sovversiva. In realtà sono molte le lenti attraverso cui è possibile guardare la vita di un personaggio poliedrico come Tina Modotti. Donna forte e decisa, che dal Friuli emigra prima in Austria, poi negli Stati Uniti e da lì viaggia seguendo la sua passione politica, la sua vena artistica, il suo credo civile, sperimentando, sempre secondo quell'umanità che la caratterizzava, il teatro, il cinema, la pittura e la fotografia. E “Ode a Tina” racconta un po' tutte le fasi della vita di questa donna, dalla adolescenza come operaia in filanda in Friuli, alla sua emigrazione negli Stati Uniti, l’esordio nell’industria del cinema di Hollywood e di seguito in Messico che ne divenne il suo paese adottivo, senza tralasciare il breve ritorno in Europa che la portò dalla Russia alle barricate della guerra civile spagnola, e il rocambolesco definitivo ritorno in Messico, dove morirà a 46 anni in un taxi a Città del Messico.

Corale Polifonica di Montereale Valcellina: da oltre trent'anni per la musica. L’Associazione Corale Polifonica di Montereale Valcellina da oltre trent'anni è testimone della tradizione corale territoriale che l'ha portata a ricercare e sviluppare con passione diversi repertori, quali il polifonico rinascimentale sacro e profano, il romantico e tardo romantico a cappella, nonché il fokloristico e, ultimamente, il lirico teatrale. Ogni anno presenta prestigiose opere musicali o teatro-musicali, sviluppando anche la vita monografica di alcune autori quali ad esempio, Mozart, Beethoven, Verdi e altri compositori di fama (da non dimenticare l’intensa interpretazione dei Carmina Burana di Carl Orff). Da anni l'Associazione Corale Polifonica intrattiene uno stretto legame con il Messico, nazione che a tutti gli effetti è diventata la patria adottiva della Modotti e dove lei ha trovato sepoltura.

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